Perseverare è diabolico, ma sbagliare è senza dubbio umano. Ma era proprio così anche nell’antica Grecia o nell’antica Roma? Il mito, in effetti, è pieno di esempi nei quali furono anche gli dei a commettere errori. Fra questi spicca Ate (Ατη), divinità che impersonava l’errore, divino o umano che fosse, e la cecità della colpa. Conosciamola insieme…
MITO
Il mito narra come Zeus, al momento della nascita del figlio Herakles, si vantò che quest’ultimo avrebbe regnato su tutti i suoi vicini. Era, furiosa col dio che l’aveva tradita con Alcmena, madre di Ercole, ideò un piano: fece in modo che quella frase detta per vanità diventasse legge, stuzzicando il marito affinché pronunciasse un giuramento solenne. La dea aveva infatti fatto adagiare sulla testa del marito la figlia Ate e così, a sua insaputa, Zeus pronunciò un giuramento destinato a essere un errore.
Era corse ad Argo e accelerò il parto di Euristeo, figlio di Stenelo e dello stesso Zeus, affinché nascesse prima di Eracle. Quest’ultimo, quindi, fu costretto a servire per molti anni il fratellastro.
Quando Zeus scoprì l’inganno, afferrò Ate per le trecce e la scagliò giù dall’Olimpo, costringendola a non farvi più ritorno. La sventurata atterrò su una collina della Frigia, chiamata da allora “Collina dell’Errore”.
Le fonti che trattano di questa divinità secondaria sono esigue, ma tra queste spicca Omero.
Nell’Iliade essa è così ricordata:
Ate è la figlia maggiore di Zeus, che tutti fa errare,
funesta; essa ha piedi molli; perciò non sul suolo
si muove, ma tra le teste degli uomini avanza,
danneggiando gli umani: uno dopo l’altro li impania.
[Hom. Il. 19, 91-94. Trad. it. R. Calzacchi Onesti]
E la Colpa è gagliarda e lesta di piedi;
(…) e avanti per tutta la terra
va, danneggiando gli umani; (…).
[Hom. Il. 9, 505-507. Trad. it. R. Calzacchi Onesti]
È descritta, dunque, come una divinità leggera, i cui piedi non toccano mai terra e che si posa sulle teste degli inconsapevoli mortali, che soccombono e ne sono danneggiati. Persino Zeus ne cadde vittima!
Nell’Archivio Beazley non vi sono vasi in cui Ate è rappresentata. Essa è presente solo in una gemma in cornolia (vedi immagine di copertina), nella quale Giove, seduto tra le nuvole con accanto un’aquila, la scaglia giù dal cielo.
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Non ho ben compreso la dinamica del mito, è possibile avere un resoconto più dettagliato? Grazie, sono sempre interessanti gli argomenti trattati nel blog!
Il fulcro di tutto è la gelosia di Era, moglie di Zeus e perennemente tradita dal marito.
Zeus ebbe molti figli dalle innumerevoli amanti e fra questi spicca Ercole. Nell’antica Grecia i giuramenti erano vincolanti e solenni, sia se pronunciati da umani sia da dei. Era allora convinse Zeus a prestare giuramento, in modo da rendere effettivo e immutabile la frase “Ercole dominerà su tutti!”.
Zeus ovviamente acconsentì, ma non si era accorto che Era aveva messo sulla sua testa Ate, dea dell’errore: chiunque pronunci un giuramento con lei sulla testa (nessuno si può accorgere di averla perché è proprio questa la sua caratteristica), in realtà era destinato a fallire in quanto lei, detto in soldoni, portava sfortuna. Nel senso che, nonostante le tue buone intenzioni, se lei ti era vicino quando giuri, prometti o crei un piano, questo era destinato a fallire. Dire “Ercole dominerà su tutti” in sua presenza significa l’esatto contrario!
Tranello perfetto, infatti anche un’altra amante era incinta e quindi in realtà non fu Ercole a dominare sui vicini, ma il fratellastro. Era in pratica ha fatto in modo che Zeus si desse la zappa sui piedi per punirlo dei continui tradimenti.
La colpa era di Era, ma Ate poteva decidere di non assecondare il suo piano… Era, moglie e regina degli dei, non si tocca, Ate, figlia e dea minore, sì. Ecco l’esilio dall’Olimpo.
Vatti a fidare dei parenti…
Spero adesso di averlo spiegato un po’ più chiaramente, ma per qualsiasi cosa io sono qui!
Grazie per il tuo commento e per avermi contattato, è bello quando posso dialogare con voi, in particolare con te che sei sempre attenta al mio blog… grazie!
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