Il gatto nella ceramica attica

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Foto da ilsaggiolibro.it.
«Osservare un gatto è come assistere alla realizzazione di un’opera d’arte»

E con questo pensiero di Oliver Herford introduciamo l’approfondimento di oggi: il gatto nella produzione vascolare attica!

Prendete spunto da questo animale: mettetevi comodi, rilassatevi e godetevi il post…tanto si sa, governano loro mica noi!

A differenza dell’Egitto, in Grecia e a Roma il gatto non godeva di grande considerazione.

Nel mito il gatto è presente solo come l’animale in cui Artemide si trasformò per sfuggire a Tifone e in letteratura è descritto come l’avversario mortale dei topi.

Concentriamoci sulla produzione vascolare attica…

Nell’Archivio Beazley sono presenti ben 13 esemplari su cui sono raffigurati i gatti, un record se pensiamo che alcuni personaggi del mito spesso non sono neanche presenti nell’iconografia antica.

In questo post li analizzeremo alcuni, in modo da apprezzarne la resa pittorica.

1. Un alabastron (contenitore per unguenti e profumi) a  fondo bianco, conservato Antikensammlung di Berlino (inv. F2257), attribuito al Brygos Painter e datato al 500-475 a.C.:

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Foto da Archivio Beazley.

2. Una squat lekythos del 425-375 a.C., conservata al Wurttembergisches Landesmuseum (inv. 127):

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Foto da Archivio Beazley.

3. Una chous del 450-400 a.C., conservata al Staatliches Lindenau-Museum di Altenburg (inv. 255):

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Foto da Archivio Beazley.

4.Un alabastron del British Museum (inv. B672) del 525-475 a.C:

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Foto da Archivio Beazley.

5. una kylix del 475-425 a.C. di una collezione privata in Svizzera (ARV² 866.1):

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Foto da Archivio Beazley.

6. Un askos a forma di chela del Pittore di Pentesilea (lo stesso del logo di questo blog!) del 475-425 a.C. e conservato al British Museum (inv. 1905.710.9):

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Foto da Archivio Beazley.

7. Una lekythos del Gruppo di Capodimonte con scena di corteggiamento (Paralipomena 214.5):

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Foto da Archivio Beazley.

8.Una pyxis del Pittore di Bologna 417, conservata all’Antikensammlung di Berlino (inv. F2517), datata al 475-425 a.C. e che mostra ben quattro gatti, due dei quali, ancora piccini, si arrampicano  su dei candelabri, di cui uno è stato già fatto cadere:

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Foto da Archivio Beazley.
Che altro dire se non… buon miao a tutti, ci vediamo al prossimo post!

A.R.

 

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