Brutta giornata? Pesanti batoste inaspettate? Fragorosi “no” presi in piena faccia appena girato l’angolo?
Come esorcizzare tutto questo? Ma certo…analizzando una delle figure più positive del mito: la Fenice!
Lo spunto per questo post deriva dalla richiesta della follower @Isa che vorrebbe sapere se la Fenice compare tra i soggetti rappresenti nell’arte greca.
Procediamo con ordine…
Cos’è la fenice?
La Fenice, unica della sua specie, assomiglia nella forma a un’aquila, ma con un piumaggio colorato, su cui spiccano il rosso e il blu, e maculato di porpora e oro.
Originaria dell’Arabia, vive in Etiopia e si nutre di incenso.
In Egitto, il corrispettivo era Bennu, legato al ciclo del sole e di quello annuale del Nilo.
È simbolo di rinascita, rigenerazione, vita, ed è strettamente legata al culto solare.
come si rigenera la fenice?
In prossimità della fine della propria vita, la fenice forma un nido con rami di piante aromatiche e incenso al quale poi dà fuoco, bruciando essa stessa. Dalle ceneri nasce così un nuovo uccello.
Esso provvederà ad avvolgere quello defunto in un tronco di mirra cavo e a deporlo nel santuario di Eliopoli (Egitto settentrionale), dove i sacerdoti di Helios, il Sole, daranno il via al rito funebre.
IL MOTTO DELLA FENICE
Post fata resurgam
“Dopo la morte risorgerò”. L’espressione non trova riscontro nella letteratura classica, anche se Post fata è comune nelle fonti letterarie latine. Frequente è, invece, in letteratura cristiana: si legge, ad esempio, in sant’Ambrogio, san Girolamo, san Tommaso d’Aquino e Isidoro di Siviglia.
Grande successo ha, infine, in età moderna, dove è usata per esempio come motto dei sommergibili italiani X 1, tipo Bernardis [se ti interessa conoscere i motti degli altri sommergibili italiani, clicca qui!].
La variante Post fata resurgo è attesta, infine, negli stemmi di alcuni comuni italiani.
[Per la realizzazione di questa sezione ho consultato R. Tosi, Dizionario delle sentenze latine e greche, Bur Rizzoli, Milano 2017, p. 1538. Volume consigliatissimo!]
ICONOGRAFIA DELLA FENICE
Purtroppo non esiste alcun esempio nella pittura vascolare greca, ma non mancano descrizioni e disegni nelle fonti letterarie, tra le quali spiccano i vari Bestiari medievali.
Prendendo spunto dalla splendida Fenice, possiamo tranquillamente (?) affermare che l’importante è rialzarsi e andare avanti! Ora non dico che dobbiamo rinascere dalle ceneri, ma una sana e fragorosa pernacchia a una giornata no sarebbe ugualmente catartica e liberatoria! Altro che Gigi Marzullo… qui si filosofeggia alla grande!
Nella speranza di aver soddisfatto la richiesta del follower e di avervi regalato un sorriso, vi do appuntamento al prossimo post…
A.R.
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