Il mito di Erifile. Storia di tradimenti, storia di vanità

Nel mito non pochi sono i casi di tradimento e di corruzione, ma quello che forse spicca di più è il mito di Erifile che, per pura vanità, vendette e tradì addirittura marito e figli.

Ma andiamo con ordine…

 

IL MITO Erifile, Anfiarao e alcmeone

Erifile era la figlia del re di Argo Talao e sorella di Adrasto, in lotta col cugino Anfiarao.

Per sancire la pace tra i due cugini, Erifile fu data in sposa ad Anfiarao, con la clausola che in caso di una disputa tra i cugini lei sarebbe stata a scegliere il vincitore. Dall’unione nacquero  l’indovino Anfiloco e Alcmeone.

Anfiarao era nipote dell’indovino Melampo, da cui aveva ereditato il dono, e prese parte alla caccia al cinghiale Calidonio, all’impresa degli Argonauti e alla spedizione degli Argivi contro Tebe, voluta da Adrasto per aiutare Polinice a riconquistare il trono della città.

tradimento e vanità

Anfiarao aveva predetto la sua morte in battaglia e cercò di dissuadere il cognato a non aiutare Polinice. Quest’ultimo, sapendo che Anfiarao era legato alla moglie dal vincolo di obbedienza, comprò la complicità della donna donandole la collana di Armonia.

Erifile, quindi, appoggiò la decisione del fratello di andare in guerra e quindi Anfiarao fu costretto a partire, incaricando tuttavia i figli di uccidere la traditrice.

Polinice corrompe Erifile con la collana di Armonia. Pittore di Chicago (475-450 a.C.), pelike a figure rosse ARV(2) 629.23. Foto da Archivio Beazley.

 

La partenza di Anfiarao e la consegna della spada della vendetta ad Alcmeone. Pittore di Danae (500-475 a.C.), cratere a campana a figure rosse ARV(2) 1075.7. Foto da Archivio Beazley.
Ma il dramma non finisce qui!

Tersandro, figlio di Polinice, riuscì a corrompere nuovamente Erifile donandole anche il peplo di Armonia al fine di mandare Anfiloco e Alcmeone nella successiva spedizione, quella degli Epigoni contro Tebe.

Erifile, quindi, fu colpevole di aver mandato in guerra persino i suoi figli!

 

la vendetta di Alcmeone

La predizione di Anfiarao purtroppo si verificò, ma il destino di Erifile era già segnato.

Alcmeone, tornato incolume dalla guerra e autorizzato dall’oracolo di Apollo, uccise la madre e consacrò i doni del tradimento nel santuario di Delfi.

La vendetta era compiuta.

Alcmeone nell’atto di uccidere Erifine. Pittore di Marlay (450-425 a.C.), kylix a figure rosse ARV(2) 1280.61. Foto da Archivio Beazley.

 

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