I frammenti erotici di Archiloco è un approfondimento nato contemporaneamente a I frammenti amorosi di Archiloco, già da me pubblicato.
Ne riprenderò, quindi, la parte introduttiva per dovere di completezza e mi soffermerò sui frammenti non trattati nel precedente articolo.
Pronti? Iniziamo!
chi era archiloco?
Archiloco nasce intorno la prima metà del VII secolo a.C. sull’isola di Paro. Il padre, Telesicle, era di nobile famiglia ma la madre, Enipo, era una schiava. Escluso dall’eredità paterna in quanto figlio illegittimo, si trasferisce sull’isola di Taso, dove percorre la via militare combattendo contro i Traci. Ritornato in patria, si unisce alla battaglia contro gli abitanti dell’isola di Nasso e perde la vita per mano di un certo Calonda, ormai ricordato per aver ucciso «lo scudiero delle Muse» [Cfr. Del Corno 2008, p. 96].
Di Archiloco rimangono circa 300 frammenti e i temi affrontati sono vari: la polemica contro i valori tradizionali, la contingenza del presente e la precarietà della vita, la vita militare, l’invettiva vendicativa e denigratoria, il vino e l’eros.
I Frammenti Erotici di archiloco
I frammenti erotici di Archiloco mostrano un sapiente uso di creatività poetica, dolcezza e sensualità, ma anche oscenità manifesta. La sua, però, è
«una franca oscenità, in cui si esprime una vitalità sempre esente dal morboso (…), ma Archiloco è capace anche di tenere immagini, come quando contempla una giovane donna che si trastulla con una rosa e un ramoscello di mirto (fr. 30), o un’altra cui la chioma ombreggia le spalle e la schiena (fr. 31). Altri passi investigano la violenza del desiderio amoroso, che ottenebra gli occhi, rapisce il senno dal petto e scioglie le membra (frr. 191, 196, 193)»
[Del Corno 2008, p. 99]
La sua impudicizia non sempre è stata oggetto di piacere condiviso, tanto che Valerio Massimo riporta la notizia che gli Spartani ordinarono di bandire le opere del poeta «perché ne ritenevano indecente e impudica la lettura» [Val. Max. 6, 3 de sever. 1].
Leggere questi versi [i frammenti erotici di Archiloco riportati sono frutto della traduzione italiana di N. Russello, Bur, Milano 2016, pp. 91; 93; 95; 119; 139; 141; 143], magari con una coppa di buon vino in mano, come negli antichi simposi, è un’esperienza imprescindibile nello studio della lirica greca e necessaria per la comprensione della poesia archilochea nel suo insieme:
Fr. 40 West
Pube inumidito.
Non mancano, come già accennato, riferimenti più forti e pregni di sensazionale vivacità. Due parole, un frammento, un monco dentro: impossibile non cogliere l’aspetto erotico della scena che vivida si manifesta nella nostra mente.
fr. 43 West
… il suo membro eiaculava
…come quello di un asino di Priene,
di uno stallone ingrassato di biada.
Frammento esplicito che, grazie a una semplice metafora, rende chiaro il soggetto: un membro forte, vigoroso e nel pieno della sua vitalità sessuale.
fr. 119 West
E cadere su di lei, otre colmo d’ardore, e unire con impeto
il ventre al ventre, le cosce alle cosce.
Probabilmente è il continuo del frammento 118 West (“Se potessi così toccare Neobule con la mano”) e ciò renderebbe ben chiaro l’intento erotico prima solo velatamente manifestato. Forte e palese è l’immagine dell’amplesso, un frammento carico di passione e impetuosa bramosia d’amore.
Fr. 196a West, 33-53
Sei tu quella che voglio;
tu non sei infida, né bugiarda,
mentre quell’altra è tanto furba
e si farà molti amici.
Temo di dare alla luce figli ciechi e prematuri,
spinto dalla fretta,
come la cagna del proverbio».
Così dicevo. E prendendo la fanciulla
la deponevo tra i fiori
sbocciati: e la coprivo
con un morbido mantello, cingendole il collo in un abbraccio.
… (lei) che aveva cessato…
… come un cerbiatto…
con le mani le toccai delicatamente il seno
… (mostrava) la fresca pelle,
incanto di giovinezza,
e carezzando il suo bel corpo
…liberai il bianco sperma
sfiorando il suo biondo pube.
Oggetto del desiderio non è più Neobùle, ma una delle sorelle minori. Sono versi in realtà denigratori perché il poeta rende così pubblico il carattere infido di Neobùle e l’amplesso fuori dal matrimonio che la sorella ha consumato col poeta. Egli, infatti, complice l’ingenuità della fanciulla, riesce a carpirne la virtù.
Passionale, iraconda, ironica e meditativa, la poesia di Archiloco, in conclusione, è uno dei più alti esempi della lirica greca e la sua comprensione smuove desideri e ricordi e «scioglie le membra» di noi lettori…
Riferimenti bibliografici:
Archiloco, Frammenti, Trad. it. a cura di N. Russello, Bur, Milano 2016.
D. Del Corno, Letteratura greca. Dall’età arciaca alla letteratura dell’età imperiale, Principato, Milano 2008, pp. 96-100.
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