CHI ERA ECHIDNA?
Echidna era una terribile creatura violenta e sanguinaria, che si cibava di esseri umani. Secondo Esiodo era figlia di Chetò, un’oceanina figlia di Gea e Ponto e con un aspetto di mostruosa creatura marina. Apollodoro, invece, la indica come figlia di Tartaro e Gea.
L’aspetto era terrificante. Esiodo la descrive come
un mostro che non lascia scampo, per niente somigliante
agli uomini mortali o agli dei immortali,
nel cavo di uno speco: la divina Echidna dall’animo violento,
per metà fanciulla dagli occhi brillanti e dalle belle guance,
per metà mostruoso serpente, terribile e grande,
variegato, divoratore di carne, nascosto nei recessi della terra divina.
Lì ha la sua caverna, in basso, sotto una roccia cava,
distante dagli dei immortali e dagli uomini mortali.
Là è l’illustre dimora che gli dei le hanno attribuito come casa;
vi trova riparo tra gli Arimi*, sotto terra, la triste Echidna,
fanciulla immortale e senza vecchiezza per tutti i suoi giorni.
[Hes. Th. 295-305. Trad. it. C. Cassanmagnago]
*Arimi: sono dei monti collocabili verso Oriente.
Apollodoro narra che Echidna fu sorpresa nel sonno dal gigante dai cento occhi Argo e da lui uccisa.
La prole di Echidna SECONDO LE FONTI GRECHE
1. Chimera
la Chimera che soffia un fuoco irresistibile,terribile, grande, piè veloce, potente,aveva tre teste: l’una di leone dall’occhio fiero,l’altra di capra, l’altra ancora di serpente, di potente drago;davanti leone, dietro drago, in mezzo caprae soffia terribili fiamme ardenti.
2. Cerbero
3. Orto
4. Leone di Nemea
5. Drago custode dei pomi delle Esperidi
6. Aquila del Caucaso che tortura Prometeo
7. Sfinge
Avendo imparato un enigma dalle Muse sedeva sopra il monte Ficio e lo proponeva ai Tebani. Questo era l’enigma: qual è l’essere che avendo un’unica voce cammina su quattro e su due e su tre piedi?
8. Fea, la Scrofa di Crommio
9. Idra di Lerna
Figlia di Tifone, era un mostro serpentino e velenoso con una, nove o cinquanta teste, che minacciava la città di Lerna. Solo Herakles, aiutato da Iolao, riuscì a sconfiggerlo usando il fuoco: ogni testa, infatti, se recisa ricresceva e l’unico modo per evitare il riformarsi era di bruciare la zona recisa.
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