Chi era Adone?
Quello della nascita di Adone è un mito complesso e con una trama degna di una soap opera anni ’80! Andiamo con ordine e iniziamo con i protagonisti: Cinira, re di Cipro; Cancreide, la moglie; Mirra, la figlia; Ippolita, la nutrice; la dea Afrodite.
Cancreide offese la dea, dicendo che la figlia fosse più bella di lei, e a sua volta Mirra non la onorò con sacrifici. Afrodite si vendicò e fece invaghire la fanciulla del suo stesso padre.
Era così tanto il dolore che decise di impiccarsi, ma fu salvata da Ippolita che decise di aiutarla nel suo folle piano di congiungersi carnalmente col proprio padre, Cinira.
Durante le feste in onore di Demetra, Ippolita convinse il re a passare la notte con una bella fanciulla e l’uomo, in preda agli eccessi del vino, acconsentì. Si incontrarono per ben nove notti e lui non si accorse di nulla perché gli incontri si svolgevano nell’oscurità assoluta. L’ultima notte, però, Cirina decise di vedere il volto dell’amante misteriosa e avvicinò una lampada al suo volto: quale orrore nel riconoscere la sua stessa figlia!
Mirra, per non essere uccisa dal padre irato e disgustato, fuggì. Afrodite decise di aiutarla e la trasformò in albero: nacque così l’albero di mirra.
Dopo nove mesi, da una fessura che si era aperta su un rigonfiamento dell’albero, nacque un bambino: il nostro Adone!
Fu così cresciuto dalle Naiadi, ninfe delle acque dolci, e di una bellezza incomparabile agli altri giovani.
Adone e l’amore
Adone era un bellissimo giovane conteso da Persefone e Afrodite. Impossibile decidere quale delle due dee avrebbe goduto del suo amore in maniera esclusiva e così Zeus decise che il giovane avrebbe vissuto un terzo dell’anno da solo, un terzo con Persefone e un terzo con Afrodite.
Adone, tuttavia, decise di trascorrere il terzo che gli spettava in solitudine con Afrodite, decretando di fatto quale fosse la sua dea preferita tra le due.
La vendetta di Ares
Afrodite, tuttavia, era amata da Ares. Col dio, infatti, la dea aveva avuto una relazione alle spalle del marito Efesto [per un approfondimento, si rimanda ai seguenti articoli: Vulcano e il suo amor tradito; L’amplesso di Marte e Venere].
La relazione con Adone, generò così la gelosia e l’ira di Ares. Il dio allora inviò un feroce cinghiale contro Adone e purtroppo il giovane fu ferito a morte.
Dal sangue perso e che raggiunse la Terra nacque l’anemone.
Afrodite, sapendo del vile attacco, corse dal suo amato ma purtroppo non riuscì a salvarlo. Nel correre tra i rovi per raggiungere quanto prima il giovane morente, si conficcò una spina e dalla sostanza fuoriuscita dal suo piede (gli dei infatti non hanno sangue nelle vene, ma una sostanza chiamata icore), nacque una rosa rossa.
Adone e la lattuga
Concludiamo con una chicca!
Ateneo, nell’opera I dotti a banchetto (2. 69b-d), ricorda che Afrodite depose il cadavere del giovane amato su della lattuga. Per questo se ne sconsigliava l’uso in quanto cibo legato alla morte.
***
Che ne pensi di queste opere? ti è piaciuto questo articolo? vuoi condividere con me e gli altri utenti un tuo pensiero o un approfondimento? hai qualche curiosità in particolare?
Non aspettare: commenta questo post!
SEGUIMI ANCHE SU FACEBOOK e INSTAGRAM, TI ASPETTO!
Tutti i diritti riservati. È assolutamente vietata qualsiasi forma di riproduzione parziale o totale del testo e delle immagini di questo sito.