Le Menadi (o Baccanti) erano le seguaci di Dioniso che rinunciavano alla vita quotidiana tipica delle donne greche comuni:
Lontane dai telai, lontano dalle spole
le ha incalzate il pungolo di Dioniso.
[Euripide, Baccanti, vv. 118-119; Trad it. A. Tonelli]
Le caratteristiche delle Menadi
Colpite dalla follia ispirata dal dio venerato, erano solite lasciarsi andare a grida esaltate (euoé), abbandonare le proprie case, danzare sfrenatamente al suon di timpani e flauto e correre instancabilmente tra i monti.
Esse, inoltre, praticano l’omofagia (nutrirsi del sangue e delle carni crude degli animali sacrificati per entrare in contatto col divino) e lo sparagmós, lo smembramento rituale degli animali.
Secondo Euripide, quando possedute, le Menadi arrivavano persino a rapire bambini e non rispettare le convenzionali e restrittive norme sul vestiario e i capelli lasciati sciolti sulle spalle. Afferma, addirittura, che avevano i capelli avvolti nel fuoco senza che brucino, detergevano le guance sporche di sangue con le lingue di serpenti (cfr. E. Ba. 754-769) ed erano in grado di compiere magie: creare zampilli di rugiada battendo il tirso sulla roccia; far sgorgare una fonte di vino con un colpo di tirso sul terreno; creare zampilli di latte grattando la terra; capacità divinatorie.
Gli attributi e gli schemi iconografici delle Menadi
Attributi delle Menadi, riscontrati sia in letteratura che nell’iconografia, sono i seguenti:
- la nebride, cioè la pelle di un cerbiatto posta in genere sulle spalle
- il tirso, un lungo bastone avvolto di edera o vite
- dardi e corone d’edera
- corone di quercia e di smilace fiorito
- rami di quercia e di abete
- strumenti musicali quali timpani e flauti
- torcia di pino
- serpenti.
Le Menadi sono rappresentate secondo precisi schemi iconografici:
- da sole
- nel tiaso, la processione in onore di Dioniso
- alla presenza del dio
- in compagnia di Satiri, in genere raffigurati mentre tentano un approccio sessuale con le donne.
Il cratere del Pittore di Atene 12255
Un bellissimo reperto sul quale sono raffigurate delle Menadi è senza dubbio il cratere a calice attico a figure rosse del Pittore di Atene 12255, datato al 400 a.C. circa e conservato all’Antikensammlungen di Monaco (inv. 6013).
Sul lato principale sono raffigurati Menadi (o sedute con tirso in mano o stanti con timpani e impegnate nella danza), Satiri (stanti o seduti) ed Eros.
Spicca fra tutte la Menade centrale, che danza con timpano in mano e con la testa rivolta indietro e in preda al furore dionisiaco, e la bellezza delle compagne.
Sul lato secondario, infine, sono raffigurati Satiri con tirsi e piatti con prelibatezze.
Riferimenti bibliografici:
***
Che ne pensi di queste opere? ti è piaciuto questo articolo? vuoi condividere con me e gli altri utenti un tuo pensiero o un approfondimento? hai qualche curiosità in particolare?
Non aspettare: commenta questo post!
SEGUIMI ANCHE SU FACEBOOK e INSTAGRAM, TI ASPETTO!
Tutti i diritti riservati. È assolutamente vietata qualsiasi forma di riproduzione parziale o totale del testo e delle immagini di questo sito.