Continuiamo con il progetto finalizzato ad illustrare gli antichi strumenti musicali. Oggi parliamo dei piccoli, strani e affascinanti cimbali! Conosciamoli insieme, anche grazie alle immagini vascolari…
I cimbali (kymbala) fanno parte della sezione degli idrofoni ed infatti il suono è prodotto dalla vibrazione del corpo stesso dello strumento, senza l’utilizzo di corde (come invece per lyra, kithàra, barbitos) o membrane tese (come il tympanon) e senza emissione di aria (come aulòs, salpinx).
Il principio è, quindi, quello della percussione diretta a concussione, cioè quando si battono insieme due oggetti uguali.
Di origine orientale, erano usati per battere il ritmo della danza nei riti dionisiaci e misterici, come testimoniano le iscrizioni su alcuni esemplari: stretto è infatti il legame con un altro strumento avente le stesse finalità, il tympanon.
I cimbali sono due piccole piastre metalliche, circolari o emisferiche. Ognuna delle piastre presenta, nella parte centrale esterna, un anello in metallo a cui era attaccata una piccola corda o nastro che ne agevolavano la presa.
Gli esemplari mammelliformi non presentano questa pecularietà, essi quindi erano semplicemente tenuti in mano per la parte esterna.
Producevano uno suono squillante e acuto.
Nell’Archivio Beazley li troviamo raffigurati in pochi esemplari vascolari e in alcune gemme. Ecco, a mio parere, quelli più affascinanti:
Se vuoi approfondire, ti consiglio la lettura di A. Bellia, Strumenti musicali e oggetti sonori nell’Italia meridionale e in Sicilia (VI-III sec. a.C.). Funzioni, rituali e contesti, pp. 13 ss.
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N.B. Tutte le immagini di questo articolo, ove non specificato, sono tratte dal Beazley Archive.
👍🏻👍🏻👍🏻👏👏👏
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