Chi non ama i fichi? Buoni, morbidi e zuccherini… Apprezzati oggi così come nell’antichità!
Scopriamoli insieme, sempre grazie all’aiuto delle immagini vascolari greche e dei reperti romani…
Faccio, tuttavia, una premessa in cui spiego il perché di questo articolo e del titolo scelto.
Primo comandamento: Sii gentile, sempre.
Sul pullman, terribile il caldo e inevitabili i sorsi d’acqua fresca. Accanto a me un’anziana donna indiana, stanca e piegata dal peso delle buste della spesa. Guarda la mia bottiglia, guarda me e protende le mani a mo’ di coppetta: voleva che le versassi dell’acqua sulle mani per poter bere anche lei. Aspettava da un’ora alla fermata, sotto il sole, aveva sete da star male. Le ho regalato l’intera bottiglia…
Un lieve sorriso di riconoscenza e imbarazzo il suo, un sorriso a 2890 denti il mio per rincuorarla. Mi chiede se ho un lavoro. Si dispiace per me quando le dico di no, nonostante tutti gli anni di studi alle spalle.
Ecco la sua fermata. Di nuovo quelle due mani protese verso di me: non più da ricevente, ma da offerente. “Tu sei una buona persona. Tieni, sono per te” e mi regala quattro piccoli fichi bianchi… Neanche il tempo di capire cosa fossero e di un rapido e incredulo grazie, che la donna scende dal pullman e scompare tra la folla.
Adesso ho quattro fichi e un’amica in più. Come non dedicarle un post?
Ladies and gentlemen, ecco a voi i fichi!
IN GRECIA
Fonti, miti e significati
Nell’antica Grecia il fico è simbolo di vita, abbondanza, prosperità e presenta un legame con la sfera genitale femminile.
Ateno narra che il Titano Siceo, per sfuggire all’ira di Zeus, si rifugiò dalla madre Gea e in quel punto nacque un albero di fico (Ath. 3, 378 a ss.).
Pausania, invece, ricorda che Demetra diede in dono un albero di fico a Fitalo, come ricompensa per averla ospitato durante la ricerca della figlia Persefone (Paus. 1, 37, 2-4). [Se vuoi approfondire il mito del ratto di Persefone, leggi il mio articolo La stagione dell’amore e il ratto di Persefone].
In Aristofane, infine, il vocabolo σῦκον (sykon, “fico”) è usato come sinonimo di vulva (Ar. Pax 1350).
Culto
L’albero di fico, oltre che a Demetra (ti consiglio in proposito di leggere l’articolo L’anásyrma. Il sacro e l’osceno della femminilità), era sacro a Dioniso.
Nelle feste in suo onore erano donati e portati in processione cesti con questi frutti e, in particolare nelle Falloforie, feste per propiziare la fecondità della terra, era portato in processione un grosso fallo rituale di legno di fico.
Sull’isola di Nasso si tramandava, infine, la leggenda che il fico fu in realtà donato agli uomini dal dio. In ricordo di questa versione del mito, la sua maschera votiva era scolpita solo nel legno di fico.
A ROMA
Mito
Secondo la tradizione, il cosiddetto Fico ruminale (rumen, “mammella”) era l’antico fico selvatico sotto il quale il pastore Faustolo trovò Romolo e Remo allattati dalla Lupa.
Si narra, inoltre, che la giovane Filotide, per aiutare l’esercito romano a sconfiggere i Latini usurpatori, si offrì volontariamente come prigioniera ai nemici. Una volta nell’accampamento, aspettò il momento giusto per sferrare l’attacco decisivo e sconfiggere i Latini e diede il segnale ai Romani appendendo ai rami di un fico un lume.
Culto
Era sacro a Romolo, come si evince dal mito.
Durante le feste None Caprotine (o None del Fico), infine, le foglie e i rami di fico erano usati per costruire i ripari sotto cui offrire banchetti alle donne, in ricordo del sacrificio di Filotide.
Arte e iconografia
Il fico, sia come frutto che come albero, è ben rappresentato nell’arte romana. Ne sono esempi la pittura parietale da Oplontis e le numerose gemme incise presenti nell’Archivio Beazley.
Cari FOllowers, a me è venuta voglia di addentare uno dei quattro fichi che la gentile signora mi ha regalato… quindi, con le mani tutte IMpIastRicciate, vi do appuntamento al prossimo post… Non mancate!
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Meraviglioso, il fico, la gentilezza, il sorriso e la storia del frutto nella stora umana. Bellissimo articolo. Sono stata un po’ assente, nella lettura. Recupererò presto gli articoli che ho mancato!
Grazie Maria Costanza, sempre gentilissima…
Ammetto che anch’io ultimamente non sono stata costante nella lettura, recupereremo in due!
Grazie ancora…