La rosa, simbolo di Afrodite

La rosa è uno degli attributi iconografici di Afrodite e fiore a lei sacro perché legato a due episodi mitici che vedono la dea protagonista.

È un fiore tanto amato e infinite sono le sue rappresentazioni nelle opere d’arte, dall’antichità a i giorni nostri, come quella realizzata da Vera Scimone, un’artista catanese dall’animo gentile, e che mi ha ispirato questo approfondimento.

 

Vera Scimone, “Una rosa per te”, acquerello su cartoncino (2022). Foto gentilmente concessa dall’artista.

 

Ma torniamo alla rosa e ai miti a essa collegati…

 

aFrodite e la rosa della vita

Come abbiamo approfondito nell’articolo La nascita Afrodite nell’Inno Omerico VI , la nascita di Afrodite fu causale e avvenne al momento della caduta in mare dei genitali di Urano dopo che il dio fu castrato dal figlio Crono: dai genitali cadde fuoriuscì dello sperma, dal quale fu concepita la dea. Tra le fonti spicca senza dubbio il racconto di Esiodo:

I genitali, non appena tagliatili con l’acciaio,
li ebbe gettati dalla terra nel mare dai molti flutti,
furono trascinati così sul mare per molto tempo; e attorno bianca
schiuma dal membro immortale fuoriusciva; in questa una figlia
crebbe e da dove poi giunse a Cipro circondata dall’onda.
Vi sbarcò la dea bella e venerabile, e attorno a lei erba
sotto ai suoi agili piedi cresceva.

 [Hes. Th. 187-195. Trad. it. C. Cassanmagnago]

 

Afrodite, dea dell’amore, nata in seguito a un vile atto di potere… altro che amore, cuore e pasticcini!

Il mito, però, è un inno alla vita perché ricorda come dalla sofferenza può nascere una dea, ma anche un fiore:

Secondo la tradizione, quando Afrodite nacque dalla spuma del mare, dalle onde spuntò anche un cespuglio coperto di spine, sul quale gli dei fecero cadere gocce di nettare che si trasformarono in candidi boccioli.

[A. Ferrari, Dizionario di Mitologia, UTET 2015, p. 612]

 

Un particolare riferimento alla rosa in connessione ad Afrodite si trova ne I Deipnosofisti di Ateneo, che a sua volta riporta alcuni versi dei Canti Cipri  (forse opera di Egesia o di Stasino di Cipro o ancora di Demodamante di Alicarnasso):

Sul corpo le vesti indossò, che le Grazie e le Hôrai

fecero e tinsero in fiori di primavera,

quanti recano le stagioni, nel croco e nel giacinto,

nella viola rigogliosa e nella bella rosa sbocciata,

dolcemente profumata, nei calici d’ambrosia

del narciso [. . .] e del giglio [. . .

. . .] la divina Afrodite

indossava abiti profumati con fiori di ogni stagione.

[Ath. 15, 682 e-f. Trad. it. di A. Rimedio]

 

Il collegamento tra la rosa e la nascita della dea si riscontra anche sui reperti. Due esempi sono le lekythoi attiche con decorazione plastica policroma del Museum of Fine Arts di Boston: la prima (inv. 00.629) è datata alla metà del IV sec. a.C. e su di essa è rappresentata la nascita di Afrodite alla presenza di eroti, con la dea completamente circondata da piccole rose bianche che conferiscono al reperto ancora più eleganza; la seconda (inv. 96722) è datata al 380-370 a.C. e mostra Afrodite che fuoriesce dal mare, come si intuisce dalle onde in celeste. 

 

Lekythos attica. Boston (MA), Museum of Fine Arts, inv. 00.629. Foto da Archivio Beazley.

 

Lekythos attica. Boston (MA), Museum of Fine Arts, inv. 00.629. Foto da mfa.org.

 

UNA ROSA PER ADONE

Il secondo mito al quale è legata la rosa è quello di Adone, un bellissimo giovane amato da Afrodite.

Come ho approfondito negli articoli Vulcano e il suo amor tradito e L’amplesso di Marte e Venere, Afrodite era legata sentimentalmente anche ad Ares, col quale aveva tradito il marito Efesto.

La relazione intrapresa con Adone, non rese di certo Ares felice che, iracondo e rabbioso come solo lui che è il dio della guerra sa essere, si vendicò inviando un mostruoso cinghiale contro il giovane, decretandone una straziante morte.

La dea, fuori di sé per il dolore, corse verso l’amato attraversando cespugli di rovi che la ferirono: dal suo sangue nacque la rosa rossa. Un fiore simbolo d’amore, quindi, anche nel mito, seppur nato in circostanze tristi.

 

Foto da https://pixabay.com.

 

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