Nell’articolo La solitudine eroica e la beatitudine divina nell’arte di Exekias abbiamo analizzato insieme la profondità artistica di uno dei maggiori esponenti dell’arte vascolare greca. Egli si ispira a un altro grande artista: Lydos, “il Lidio”.
Approfondiamo la sua conoscenza…
Lydos, ceramografo o pittore? Entrambi!
Lydos è un ceramografo attivo ad Atene tra il 560 e il 540 a.C. ed era un immigrato o figlio di immigrati, probabilmente dall’area greco-orientale.
La sua attività come pittore è attestata da due vasi, purtroppo frammentati, su cui è presente la sua firma hο Λυδος εγραφσεν [“il Lidio disegnò”]: il dinos ABV 107.1, con raffigurata una Gigantomachia e conservato nel Museo dell’Acropoli di Atene (inv. 1.607), e l’anfora ABV 109.21, conservata al Musée du Louvre (inv. F29), con episodi del ciclo troiano sul lato principale e Herakles, Kyknos, Atene e Ares sul secondario.
Gli sono attribuiti centinaia di vasi, alcuni dei quali monumentali.
Tecnica e composizione dello spazio nei vasi di lydos
Nelle sue opere migliori le figure sono corpose, egli è il primo a imporre una misura statuaria a figure e a scene. I temi che egli rappresenta sono i più vari.
[A. Giuliano, Storia dell’arte greca, Carocci editore, Roma 2008, p. 181]
Le figure sono caratterizzate da un’enfasi statuaria, ne è esempio l’anfora ABV 109.23 conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (inv. H2770) e raffigurante cavalieri.
IL Capolavoro di lydos
Uno dei suoi vasi più significativi è l’enorme cratere a colonnette ABV 108.5 (misura 56,4 x 69,3 cm e ha un diametro di 58,6 cm!) con una scena del ritorno di Efesto sull’Olimpo e conservato al Metropolitan Museum di New York (inv. 31.11.11), nel quale il pittore mostra grandi doti creative.
non solo vasi…
Lydos non dipinse solo vasi, ma anche piatti, placche e pissidi.
Un esempio di piatto è quello con gorgoneion (Para 46), conservato all’Antikensammlungen di Monaco (inv. 8760).
[Se vuoi approfondire il significato apotropaico del gorgoneion, ti consiglio l’approfondimento occhio, malocchio & co.].
Tra le placche, purtroppo tutte frammentarie, troviamo quella con scena funeraria (ABV 113.84) e conservata nella Collezione di M. Vlasto (inv. BS512) ad Atene.
Le pissidi di Lydos giunte fino a noi, infine, sono purtroppo tutte frammentarie. Un esempio è il frammento di pisside ABV 111.44, conservato al Museo Nazionale di Atene (inv. 1.2187).
[Se vuoi approfondire questa forma ceramica, ti consiglio la lettura dell’approfondimento La piccola e femminile pyxis. Tipi, usi e e decorazione].
Certa che Lydos stia apprezzando questo post… spero di aver coinvolto e affascinato anche voi, cari lettori!
A.R.
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