Pittore della Coppa Gotha, kylix ARV² 20, Gotha Schlossmuseum inv. 48 (525-500 sec. a.C.). Foto da Beazley Archive
Il titolo di questo post è in realtà quello della mitica canzone di Ian Dury (ascoltala!) che ascolto quasi ogni mattina per darmi la carica… Rock&Roll, guys! La canzone mi ha sussurrato l’idea di parlare di un argomento tra i più gettonati dell’iconografia vascolare attica: il sesso.
Spero di aver stuzzicato la tua attenzione…
Le scene erotiche presentano un determinato schema iconografico:
- eromene (ἐρώμενος) – giovane amato
- eraste (ἐραστής) – uomo amante
- doni offerti dall’eraste
Matsch Painter, anfora ARV² 284.3, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia inv. 50462 (500-475 sec. a.C.). Foto da Beazley Archive
I rapporti omosessuali non erano assolutamente considerati deprecabili ed erano un passaggio fondamentale nella crescita sociale di ogni individuo di sesso maschile.
La pederastia, cioè l’amore di un adulto per un adolescente (dai 12 anni fino ai 20 circa) al di fuori dell’ambito familiare, aveva un valore pedagogico e iniziatico per i futuri cittadini ateniesi.
Per capire l’importanza rivestita dai doni, esemplificativa è la kylix del pittore di Amasis ABV 156.80, conservata al Museo del Louvre, e che mostra una scena di corteggiamento in cui sei coppie si scambiano doni amorosi: le coppie non sono esclusivamente etero, infatti sono formate sia da giovani e donne, rese in bianco, sia da eraste ed eromene.
Amasis Painter, kylix ABV 156.80, Museo del Louvre inv. A 479 (metà VI sec. a.C.). Foto da Beazley Archive
I doni rappresentati sono molteplici (corone, aryballoi, fiori, cervo, gallo, gallina, cigno, lepre, daino e pantera) e ognuno di loro ha un significato bene preciso: appartengono al mondo di Eros e simboleggiano il desiderio e la capacità sessuale.
Analizziamo, ad esempio, lepre e pantera: entrambe definiscono il corteggiamento come una sorta di caccia erotica in cui la lepre è la tipica preda del cacciatore e la pantera la predatrice per eccellenza, spesso simbolo della cortigiana, l’etèra (ἐταίρα).
Non rare sono le immagine più esplicite, nelle quali si consuma l’atto sessuale o vi è l’offerta di doni da parte dell’eraste e il lasciarsi toccare il corpo e le parte intime da parte dell’eromene.
Esempi sono:
Maniera del Pittore di Heidelberg, kylix, CVA France 8, tav. 79.6 (550-525 a.C.)
Pittore della gabbia, kylix ARV² 384.4, Museo Nazionale di Tarquinia inv. 701 (500-475 a.C.). Foto da Beazley Archive
Prima ho accennato la figura dell’etèra (ἐταίρα), una compagna del piacere, rappresentata in genere nuda e presente in raffigurazioni di corteggiamento e di banchetti, mentre invece le comuni donne greche non erano rappresentate in questa tipologia di raffigurazioni.
A.R.
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Attent’analisi d’un atto che simboleggia la NASCITA x il suo essere “PROCREARE” X L’AZIONE …..COMPLIMENTI
Grazie per il suo gentilissimo commento, sono contenta che l’articolo le sia piaciuto!